Le regole dei pescatori sub sono state fissate a un decreto che regolamenta la pesca subacquea. Il documento, che considera questa disciplina come uno sport vero e proprio, è stato modificato più volte. In Italia tutti possono praticare questo sport, tenendo però sempre conto della regolamentazione dal punto di vista legislativo, etico e morale.
Nel 2010 il Mipaaf, ossia il Ministero delle politiche agricole, ha emesso un decreto che obbliga chi desidera svolgere la pesca in apnea a registrarsi presso il censimento dei pescatori sportivi. La registrazione comporta il rilascio di una ricevuta che il pescatore sportivo dovrà tenere con sé quando praticherà questa disciplina. Il documento, ovviamente, si può lasciare in auto oppure nel borsone, insieme agli altri documenti, durante l’immersione, esibendolo di fronte a una richiesta durante un controllo.
Le regole dei pescatori sub
Dopo queste importanti precisazioni addentriamoci nel mondo delle regole dei pescatori sub.
I limiti per la pesca delle prede
Per prima cosa è importante sottolineare il limite (espresso in chili) di pesce che un pescatore può catturare e che si aggira intorno ai 5 kg. Cosa accade però se un pescatore ha già catturato prede per 4 kg e pesca un esemplare che pesa 6 kg? In questo caso la battuta di pesca verrà interrotta, ma, anche non ci sarà alcuna multa. Questo perché – nonostante valga la regola principale – è la preda stessa a pesare più di 5 kg.
Non si possono inoltre catturare molluschi e crostacei, a meno che non si tratti di seppe, calamari e polpi, ossia i molluschi cefalopodi. Vietata pure la raccolta di datteri di mare, oloturie e coralli. Per quanto riguarda i ricci, invece, i regolamenti variano a seconda delle regioni.
Le distanze da rispettare
Quando si parla di pesca subacquea e di regole dei pescatori sub è fondamentale rispettare le distanze. Chi pratica questo sport dunque dovrà trovarsi ad almeno 500 metri di distanza dai bagnanti e 100 metri di distanza dalle imbarcazioni. Cosa accade se i bagnanti si avvicinano? In questo caso vige un divieto assoluto di pesca e dovrà essere proprio il sub ad allontanarsi e cercare un’altra zona, rispettando dunque la distanza di 500 metri. Vi sono inoltre alcune aree in cui la pesca è vietata. Ad esempio nei lidi attrezzati, nelle zone protette, come parchi naturali e riserve marine.
I pescatori sub non possono praticare questo sport nemmeno nelle zone portuali e in ogni caso devono mantenersi a distanza dagli attrezzi professionali da pesca, distanziandosi di almeno 100 metri da palamiti e nasse. Per evitare di causare danni, ma anche di correre rischi, impigliandosi nelle corde o nelle reti. La distanza riguarda inoltre la boa di segnalazione che deve essere di 50 metri. Un riferimento fondamentale perché ne va della sicurezza.
Il fucile
Il fucile si può caricare sempre e solo in acqua, a distanza dai bagnanti, ed è necessario aver compiuto almeno 16 anni per usarlo. Inoltre è vietata la pesca notturna e i sub sono autorizzati a pescare solamente dall’alba sino al tramonto.