Manutenzione dell’attrezzatura subacquea: guida essenziale
Nella filosofia di Alemanni, la manutenzione dell’arbalete non è un obbligo, ma un gesto d’amore capace di rafforzare il legame tra l’apneista e il suo strumento. Se trattato con rispetto e dedizione, inoltre, un arbalete Alemanni può accompagnarvi per tutta la vita e passare intonso nelle mani delle generazioni future.
La manutenzione dell’attrezzatura, in questo senso, è più simile a un rituale che non a un’incombenza noiosa. In ogni caso, la cura dell’arbalete è un aspetto centrale nell’esperienza del pescatore subacqueo, poiché è in grado di influenzare direttamente la durabilità e le performance dello strumento.
Abbiamo chiesto ad Andrea Alemanni qualche consiglio sulla manutenzione dell’attrezzatura, a cominciare dall’arbalete: ecco quali sono i passaggi da non dimenticare mai alla fine di un’immersione.
Quali sono gli elementi dell’attrezzatura per la pesca sub che richiedono maggiore attenzione per quanto riguarda la manutenzione?
La manutenzione dell’attrezzatura per la pesca sub è piuttosto semplice. L’elemento che richiede più attenzione è sicuramente l’arbalete. Non vi sono altri elementi che necessitano di particolare cura: l’unica cosa fondamentale è procedere con una pulizia corretta dopo l’utilizzo.
Quali sono i segreti di Alemanni per una manutenzione perfetta dell’arbalete?
Non esistono segreti: per una buona manutenzione è necessario innanzitutto ricordarsi di sciacquarlo con acqua dolce tiepida dopo l’utilizzo, in modo da non lasciare sale sopra o nelle parti più delicate, come le rotelle.
Anche controllare le condizioni di asta e fucile prima e dopo ogni pescata è molto importante. In particolare bisogna controllare sempre che l’asta del fucile non sia danneggiata o piegata e che la linea collegata all’asta del fucile sia in ottimo stato: spesso si usura dopo una pescata e in quel caso va sostituita. Inoltre, è fondamentale non esporre le gomme al sole, neanche durante il trasporto.
Quali sono gli errori da non commettere?
Non bisogna dimenticare o sottovalutare i passaggi descritti sopra: scordarsi di sciacquare l’arbalete con acqua dolce o lasciare le gomme in bella vista nell’auto parcheggiata al sole può trasformarsi in un grave errore.
Lo stesso vale per il mancato controllo dell’asta prima e dopo l’immersione: per essere efficiente l’asta deve essere dritta; se per errore hai colpito delle rocce o hai piegato l’asta in qualche modo, questa non raggiungerà il bersaglio la successiva volta che andrai a pesca. Da qui il consiglio di verificare sempre l’attrezzatura.
Sappiamo che le pinne vanno riposte pulite e che temono la vicinanza di prodotti chimici e solventi. Hai altri suggerimenti su come conservare al meglio le proprie pinne da immersione?
Vale per tutte le materie plastiche. Le pinne vanno sciacquate con acqua dolce per rimuovere eventuale sporcizia e residui come sabbia e piccole pietre che potrebbero rigare la superfice della pinna. Consiglio di tenerle il più possibile nella loro sacca protettiva, in questo modo si evitano l’esposizione diretta al sole ed eventuali danni da urto durante il trasporto.
E per quanto riguarda la muta? C’è una routine che assicura di mantenerla in ottime condizioni?
La muta (come quasi tutto il resto dell’attrezzatura) basta tenerla pulita e asciutta, e sciacquarla sempre con acqua dolce dopo il suo utilizzo. Sconsiglio di appenderla per il cappuccio perché con il tempo la muta si sforma ed è sempre meglio evitare di lasciarla esposta al sole per lunghi periodi. Una zona ben ventilata, anche in ombra, andrà sicuramente bene per farla asciugare.