Il pescaturismo è un’esperienza unica da provare per conoscere l’enorme patrimonio paesaggistico, socio-culturale e biologico della pesca. Fa infatti parte dell’ormai celebre turismo esperienziale, ossia un modo di vivere il turismo in cui la persona che viaggia e visita un luogo vive intensamente – attraverso delle esperienze – il posto in cui si trova, diventando così un viaggiatore molto più consapevole riguardo ciò che sente e ciò che lo circonda. Tutto ciò partecipando a delle attività che sono legate proprio alla meta delle sue vacanze.
Perché vivere l’esperienza della pescaturismo
D’altronde non esiste un souvenir che sia più duraturo come il tornare a casa propria dopo aver imparato e compreso qualcosa di completamente nuovo. Il pescaturismo è l’esempio perfetto del turismo esperienziale: immaginate di trascorrere una giornata al mare, scoprendo posti insoliti e paesaggi, assaporando pesce di alcune varietà locali e appena pescato.
Questa attività turistica integra al meglio la pesca artigianale e permette ai turisti di vivere qualcosa di straordinario. Salgono infatti a bordo di una imbarcazione da pesca, seguono le attività professionali e comprendono appieno i valori e la bellezza del luogo in cui si trovano.
Le gite di questo tipo si possono prenotare tutto l’anno, ma è fondamentale assicurarsi che le condizioni meteorologiche siano buone per trascorrere un’intera giornata al mare. Chi può dedicarsi a questa attività? Tutti! Si tratta dell’uscita perfetta per una comitiva di amici o per una giornata in famiglia, per un’esperienza da soli oppure in coppia.
Le differenze con l’ittiturismo e l’acquiturismo
La pescaturismo si distingue dall’ittiturismo e dall’acquiturismo. Nel primo caso l’esperienza è simile a quella della pescaturismo, ma molto più intensa. Immaginate, ad esempio, di ricevere ospitalità nelle case di un borgo marinaro, vivendo con i pescatori, partecipando alle loro attività sia ricreative che didattiche. Tutto ciò scoprendo, a poco a poco e con intensità, la dimensione socio-culturale della pesca. Un’esperienza, dunque, a 360 gradi, dalla costa al mare, pescando e gustando il frutto di questo duro lavoro.
Accanto a ciò troviamo l’acquiturismo, ovvero l’insieme di attività realizzate per promuovere e valorizzare al meglio gli ecosistemi acquatici e le risorse dell’acquacoltura. Ossia ciò che riguarda la produzione e l’allevamento di crostacei, pesci e molluschi all’interno di ambienti che sono controllati dall’uomo.
Anche in questo caso l’attenzione è puntata sulla sostenibilità e la necessità di produrre dei benefici sia per le persone che per l’ambiente. Combattendo per proteggere e conservare la biodiversità e l’habitat, attraverso ricambi delle acque, allevamenti con bassa densità e qualità dei mangimi.