La pesca subacquea in estate: destinazioni e consigli
In estate il mare è vivace e affollato come non mai. Oltre ai tanti pesci che si spingono nel sottocosta attirati dal cibo, le acque si popolano di bagnanti e imbarcazioni, che possono costituire un serio pericolo per chi pratica la pesca subacquea. A ciò vanno aggiunte le inevitabili ordinanze balneari, con annessa comparsa dei gavitelli che vanno a delimitare le aree riservate ai bagnanti.
Eppure l’estate è una stagione in cui immergersi può dare enormi soddisfazioni: oltre alla possibilità di tornare a casa con un buon carniere, la stagione ci permette anche di apprezzare l’esuberante vita marina del sottocosta, che nei mesi più caldi può essere uno spettacolo non secondario.
Pesca subacquea in estate: cosa sapere
Per chi si immerge tutto l’anno, l’estate potrebbe non essere la stagione migliore per dedicarsi alla pesca subacquea: nonostante le condizioni meteo ideali e le acque particolarmente limpide, la massiccia presenza di bagnanti e imbarcazioni può essere un ostacolo decisivo, soprattutto nelle zone più turistiche.
Durante l’estate, però, la pesca nel sottocosta diventa particolarmente avvincente: diversi pesci si avvicinano alla costa in cerca di cibo, mentre altri sono impegnati nelle pratiche di corteggiamento e accoppiamento, e la maggior visibilità rende più semplice insediare le prede all’agguato o in tane che in inverno sono appena praticabili.
Per chi è alle prime armi, l’estate è forse la migliore stagione per pescare: l’attrezzatura è più leggera, il freddo non è un problema e i tempi di apnea non sono così fondamentali, così come la profondità a cui si riesce a spingersi. Nella stagione calda ci si può divertire in pochi palmi d’acqua, se si riesce a trovare un’oasi sufficientemente lontana dalle vacanze altrui.
Il fatto che le temperature superficiali siano così accoglienti, però, non deve trarre in inganno: l’estate è anche la stagione del termoclino, o taglio freddo, una specie di linea di separazione molto netta tra le acque calde della superficie e quelle fredde e stabili del fondo. Insomma, l’idea di immergersi senza muta potrebbe non essere la migliore, nonostante i 35° che ci sono fuori.
Immersioni estive: cosa si pesca in estate?
D’estate i pesci sono molto diffidenti: l’affollamento del sottocosta non passa inosservato neanche a loro, che sfruttano la stagione particolarmente proficua per spingersi vicino alle coste alla ricerca di cibo. In questa stagione i predatori sono molto attivi, soprattutto all’alba e al tramonto: durante le calde giornate estive, la maggior parte tende ad allontanarsi dalle torride aree balneabili per andare in acque più fresche.
I pesci che si possono incontrare nel sottocosta sono soprattutto cefali e e salpe, che a grossi branchi si spingono nelle acque basse per consumare alghe e altri nutrienti trasportati dalle correnti. Anche qualche predatore si avventura nel sottocosta: il pesce serra, per esempio, ma anche la leccia (di solito a caccia di cefali).
Ci sono poi i pesci che d’estate si accoppiano, e qui la situazione si fa più complicata: cernie, ricciole, castagnole, mennole e aquile di mare danno il via ai rituali di corteggiamento e si dedicano alla riproduzione, finendo con l’essere decisamente distratti.
Questa sembrerebbe un’opportunità da non lasciarsi sfuggire, ma bisogna sempre saper mettere sulla bilancia i fattori in gioco: pescare un pesce in età riproduttiva che sta per accoppiarsi, o che si è appena accoppiato, significa che la prole di quel pesce non vedrà né il mare né l’asta dell’arbalete. Nel caso di pesci come la cernia bruna, che può vivere oltre 50 anni ed è classificata come specie in pericolo, questo discorso non può essere tralasciato.
Pesca sub estiva: l’attrezzatura
L’attrezzatura per le immersioni estive dedicate alla pesca subacquea è meno impegnativa di quella che ci si deve portare dietro quando si pesca in inverno. La prima grande differenza è nello spessore della muta, che può assottigliarsi fino a 3 millimetri, per un’elasticità e una comodità senza paragoni.
C’è anche chi pesca tutto l’anno con una muta da 5 mm e chi associa pantaloni e giacche di spessori diversi, dipende dalle esigenze dei singoli pescatori: la muta da 3-3,5 mm, infatti, è perfetta per immergersi in acque con temperatura stabile sopra i 24°C, ma già se si pensa di arrivare a 15°C è consigliabile avere addosso almeno 5 mm di neoprene (anche se sarà più pesante e ci metterà più tempo ad asciugare).
Con la muta leggera anche la zavorra diventa meno ingombrante, permettendo di raggiungere maggiori profondità e facilitando la risalita in superficie.
Quanto alle pinne, bisogna fare una considerazione pratica: quanto tempo dovremo nuotare per raggiungere la nostra destinazione lontana dai bagnanti? Se già sappiamo che dovremo percorrere una distanza notevole, sarà bene scegliere le pinne più morbide che abbiamo per non affaticare troppo le caviglie.
L’arbalete, come sempre, dipende dal tipo di pesca che si intende fare: è chiaro che se l’idea è quella di pescare nel sottocosta un arbalete da 80 centimetri sarà più che sufficiente, a maggior ragione se ci si vuole spingere in prossimità di tane e formazioni rocciose.
Una parte fondamentale dell’attrezzatura subacquea estiva è la plancetta: se non si ha un’imbarcazione di appoggio, è assolutamente necessario rendersi visibili ai bagnanti e ai diportisti. Meglio una plancetta grande e con bandierina facilmente individuabile.
Tra l’altro, una buona plancetta sarà fondamentale per portare con sé l’attrezzatura di riserva, ma anche acqua e snack – un bagaglio da non dimenticare mai, soprattutto quando si pesca in estate.
Immersioni estive: le migliori destinazioni
La pesca estiva nel Mediterraneo sa dare grandi soddisfazioni: è difficile indicare una regione d’Italia o una zona in cui andare alla ricerca dello spot perfetto, magari mentre si è in vacanza. I subacquei pescano in tutta Italia, e non ci vuole molto a scoprire che anche i posti meno attraenti (sulla carta) possono nascondere piacevoli segreti.
L’unico consiglio sensato, se si sta pensando di sfruttare la vacanza al mare per immergersi con l’arbalete, è quello di evitare l’alta stagione e di puntare a località in cui esiste una certa cultura della pesca sub. Destinazioni come l’Isola d’Elba, la Sicilia o la Liguria possono risultare più semplici da approcciare grazie a una nutrita comunità di pescatori che si scambiano esperienze e consigli anche online, e che possono essere d’aiuto nel conoscere specificità e “pratiche di buon vicinato” vigenti in zona.