Il regime alimentare del pescatore in apnea
Affrontare una giornata in mare richiede la giusta preparazione, da un punto di vista fisico e mentale. La pesca subacquea in apnea, in particolare, è un’attività che richiede molte energie e che può essere influenzata in maniera decisiva dall’alimentazione.
I cibi e le bevande assunti prima di una battuta di pesca in apnea possono condizionare la facoltà di trattenere il respiro e la capacità di mantenere l’assetto sott’acqua, e l’effetto della dieta si vede anche giorni dopo l’immersione.
Alimentazione e pesca in apnea: le basi
La pesca subacquea è un’attività che richiede molte energie, soprattutto quando si protrae per tutta la giornata. Immergersi, nuotare verso il fondale, caricare l’arbalete, tornare in superficie con la preda arpionata sono attività molto dispendiose per l’organismo, che coinvolgono tutta la muscolatura e comportano una significativa perdita di liquidi.
Lo sforzo subacqueo, che per i pescatori più esperti include anche gli effetti dell’apnea prolungata, avviene oltretutto in condizioni ambientali non ordinarie: sott’acqua, l’organismo è sottoposto alla pressione idrostatica, cosa che influisce sull’azione della muscolatura ma anche sul metabolismo, che per adattare la pressione sanguigna all’ambiente aumenta la funzione renale – causando disidratazione.
La pesca in apnea, inoltre, richiede anche delle performance più propriamente atletiche, che vanno dal trattenere il respiro all’abilità di stabilizzare il proprio assetto in acqua. Eppure, molti di coloro che la praticano abitualmente lo fanno a livello ricreativo, quindi senza avere a disposizione un nutrizionista deputato alla loro dieta.
Come sapere quindi cosa mangiare prima di una battuta di pesca in apnea? Nei limiti delle caratteristiche individuali dei singoli apneisti, che vanno valutate caso per caso, ci sono alcune regole condivise da gran parte della comunità, che si sono fatte strada negli anni come principi base dell’alimentazione per l’apnea.
L’alimentazione prima e dopo l’apnea
L’aspetto nutrizionale non coinvolge soltanto le performance atletiche dell’apneista, ma influisce anche sulle probabilità di avere problemi in acqua, come crampi e cali di zuccheri. La giusta dieta, inoltre, è fondamentale nel dopo-immersione, per permettere all’organismo di riprendersi dopo lo sforzo e non rimanere in deficit.
Soprattutto, però, la corretta alimentazione permette al subacqueo di avere sufficienti riserve energetiche per tuffarsi, armeggiare l’arbalete e restare in apnea per tutto il tempo necessario a catturare la preda.
Il primo consiglio condiviso dagli esperti, quindi, è quello di prediligere alimenti molto energetici, subito disponibili e facili da digerire: i carboidrati. Pane, pasta in bianco, biscotti secchi e fette biscottate – meglio se poco processati e senza zuccheri aggiunti – sono gli ingredienti più indicati per i pasti che precedono l’attività subacquea. Marmellate, olio d’oliva, miele, yogurt e frutta (soprattutto mele e pere) sono l’accompagnamento ideale.
Bilanciare carboidrati e grassi, parlando di energia, è fondamentale sia prima dell’immersione sia dopo la battuta di pesca. Il consiglio è quello di prepararsi all’attività subacquea con una dieta decisamente sbilanciata verso i carboidrati e recuperare a cena integrando sali, vitamine e proteine.
In cinque ore di pesca in apnea si possono consumare anche 3.000 Kcal, e inoltre si perdono liquidi ed elettroliti come sodio e potassio, che possono essere facilmente reintegrati al termine della giornata con albicocche, banane, prugne secche o lenticchie.
I cibi da evitare prima dell’apnea
I cibi da evitare all’approssimarsi di una battuta di pesca in apnea sono quelli che possono influenzare la capacità di trattenere il respiro e che possono stimolare l’insorgere di problemi in fase di immersione (dal reflusso gastrico ai crampi).
Le due cose da tenere sotto controllo sono la produzione eccessiva di muco, che complica non poco la respirazione e non aiuta la compensazione, e gli stati infiammatori, che possono impattare sulla capacità di equilibrare la pressione di orecchie e seni paranasali.
Prima dell’apnea sarebbero quindi da evitare tutti gli alimenti che provocano acidità, ma anche:
- latticini: sono i cibi che maggiormente stimolano la produzione di muco, causano infiammazione e possono portare ad avere problemi intestinali;
- zuccheri e prodotti molto raffinati, che possono stimolare l’insorgere di uno stato infiammatorio;
- carne rossa e carne processata: andrebbero consumate solo in combinazione con cibi che aiutano la digestione, come mele, pere e verdure a foglia verde;
- alcol e caffè, la coppia che non può mancare nella lista delle cose da evitare;
- acidi grassi Omega 6, che si trovano negli oli di semi;
- i cibi particolarmente grassi, come i fritti e il junk food (che spesso contiene pure glutammato monosodico).
Anche il glutine rientra tra gli alimenti che stimolano la produzione di muco e gli stati infiammatori. Si trova praticamente in tutti i carboidrati che ci vengono in mente (eccetto il riso e le patate), quindi è più complicato programmare due pasti pre-apnea integralmente privi di glutine, ma la differenza potrebbe essere sorprendente.