Scegliere l’arbalete: i consigli di Itio Alemanni

Intervista a Itio Alemanni: come scegliere l'arbalete

Scegliere l’arbalete: i consigli di Itio Alemanni

L’arbalete perfetto è quello che meglio si adatta alle esigenze del singolo pescatore: dev’essere commisurato alla corporatura e al grado di allenamento del subacqueo, ma soprattutto deve essere adatto al tipo di pesca che s’intende fare.

Non si tratta soltanto di lunghezza del fucile e durezza delle gomme: scegliere il giusto arbalete significa anche saper valutare altri aspetti fondamentali, come il rinculo e la precisione di tiro, la comodità dell’impugnatura e l’assetto del fucile.

In questa nuova intervista a Itio Alemanni, abbiamo chiesto al “papà dei roller” quali sono le caratteristiche da considerare quando si acquista un arbalete e qual è il suo approccio di pescatore esperto alla scelta del fucile da pesca sub.

Nell’ultima intervista ci hai detto che la scelta dell’arbalete dipende essenzialmente dal tipo di pesca che si vuole fare. Puoi spiegarci meglio cosa significa?

Significa che se hai un fucile molto grande non può essere anche molto pesante: se l’assetto è sbagliato, ti stanca il braccio e ti porta a sbagliare il tiro. L’assetto dell’arbalete deve essere neutro ma leggermente negativo davanti (parliamo di 20-30 grammi), in modo da non costringerti a stringere la mano per tenerlo. Quando tiri con un buon fucile, l’arbalete deve oscillare appena in punta.

La scelta dell’assetto dipende essenzialmente dal tipo di pesca che fai: un fucile più grande tende a stare più fermo nel momento del colpo e del rinculo. Perciò un fucile più pesante spara meglio, anche se ti muovi. Il fucile leggero, al contrario, si muove insieme a te.

Il rinculo è la mamma di tutti gli errori: è proprio per questo che i fucili lunghi sono più precisi, perché hanno un rinculo più lineare. Ed è per questo che gli americani sparano con due mani: i loro fucili sono potentissimi ma hanno un rinculo altrettanto forte, perciò vanno tenuti fermi con due mani…altrimenti sparerebbero in aria!

Quali sono le caratteristiche da valutare in un arbalete?

La prima in assoluto è la precisione: significa che deve andare bene al 90% dei clienti, che la linea di mira deve essere alla portata di tutti. Esistono per esempio alcuni brand che devono consigliare ai clienti di mirare in una certa maniera altrimenti il tiro non va a segno, non importa quanto sei forte. Io invece credo che un fucile debba avere un tiro istintivo, non ha senso dover spiegare come si mira.

Seconda cosa importantissima è la possibilità di regolare il tiro, di poter regolare l’alzo: i nostri fucili per esempio permettono di regolare sia il tiro alto che il tiro basso, il che può fare la differenza tra prendere i pesci e mancarli. Può capitare che un cliente tiri troppo alto o troppo basso con un nostro arbalete: in quei casi, però, basta spiegargli come regolare il tiro per fare in modo che il fucile spari esattamente dove dice lui. Se vuole può anche venire in piscina da noi e testare il fucile sotto la mia supervisione…è sicuro che in breve tempo riuscirà a colpire ogni bersaglio senza problemi. Questioni di questo tipo sono talmente banali che vanno affrontate il prima possibile.

Altra cosa importante è acquistare un arbalete che sia stato provato: durante i primi caricamenti, infatti, le gomme si allungano del 3-8% e quindi devono essere regolate di nuovo. E anche le aste andrebbero collaudate, per avere la certezza che l’arbalete spari bene. È abbastanza normale, infatti, trovare aste che sparano male a causa di un trattamento termico inadeguato. Provare l’arbalete è fondamentale: dei clienti arabi una volta mi hanno raccontato di aver comprato l’arbalete più costoso del mondo e di non essere riusciti a prenderci neanche un pesce. La diagnosi è stata molto semplice: sicuramente quel fucile non era stato provato.

Nei fucili per la pesca nel blu, inoltre, è fondamentale avere un’asta con la punta snodata, che impedisce ai pesci più grandi di piegare l’asta. I puntali delle nostre aste per il blu sono tutti controllati da questo punto di vista. Il bello è che queste soluzioni spesso vengono dai clienti, quelli che io chiamo i “rompicoglioni positivi”, che mi danno consigli e suggerimenti sinceri su come migliorare i miei arbaleti.

D’altro canto ci sono molti dettagli che per me possono non essere importanti, mentre per altri pescatori possono fare la differenza. Addirittura anni fa un cliente ucraino mi ha inviato il progetto 3D di un’impugnatura diversa, l’ho provata e da allora l’ho adottata sulla maggior parte dei miei arbaleti. Con la vecchia impugnatura, alcuni tendevano a sparare in basso a sinistra. Col nuovo sistema hanno completamente eliminato questo problema.

Intervista a Itio Alemanni: scegliere l'arbalete per la pesca subacquea
Per scegliere il giusto arbalete non basta considerare la lunghezza: la precisione, la comodità dell’impugnatura e la possibilità di regolare il tiro sono tutt’altro che dettagli (Foto: Alemanni Sub)

Quali sono i fattori da considerare per scegliere la lunghezza dell’arbalete?

Dipende sempre da come peschi: se peschi nel blu, più è lungo il fucile e meglio è. In questo caso, infatti, il pesce ti vede benissimo anche da lontano: in acque particolarmente limpide puoi avere anche 50 metri di visibilità, quindi se non riesci a tirare ad almeno 7-8 metri è quasi impossibile andare a segno. Il tutto però va rapportato alla corrente: con una corrente di 3 nodi sarà difficile manovrare un arbalete molto lungo, quindi bisognerà trovare un compromesso.

Per la pesca che si fa nel Mediterraneo il discorso è completamente diverso: un arbalete da 115 centimetri è più che sufficiente, in generale. Se poi fai la pesca d’agguato in acque basse è meglio scegliere un fucile corto rapportato in maniera tale che se tocchi una pietra puoi continuare a pescare.

In sostanza, la lunghezza ideale dell’arbalete può esistere solo per chi predilige un certo tipo di pesca subacquea. Chi vuole sperimentare diversi tipi di pesca avrà quasi sempre bisogno di diversi fucili.

Come scegliere le gomme dell’arbalete?

Non sottovalutare la temperatura: oggi per esempio tutti utilizzano le gomme di una nota azienda americana che sono ottime in acque calde, ma al di sotto dei 18°C non sparano più. Se peschi a 30 metri di profondità però ti servono delle gomme che vadano bene anche in acqua fredda, perché laggiù è sempre inverno, e ti serve una gomma che sia reattiva anche a quelle temperature. I posti in cui si fa pesca nel blu, invece, sono generalmente molto caldi, quindi si utilizzano gomme molto morbide e progressive.

La gomma poi non è sempre uguale: il materiale di partenza, il caucciù, può avere caratteristiche diverse tra un’annata e l’altra, e di conseguenza è necessario regolare l’elongazione delle gomme prima di venderle. Ultimo ma non meno importante, le gomme vanno anche legate correttamente, altrimenti si allagano: bastano tre gocce d’acqua in una gomma e il fucile non spara più.

Intervista a Itio Alemanni: i segreti per scegliere l'arbalete
Gli arbaleti in legno richiedono una manutenzione più attenta rispetto a quelli in carbonio: un fattore non marginale da considerare prima dell’acquisto (Foto: Alemanni Sub)

Che arbaleti usa Itio Alemanni per pescare?

Io vado sempre a pescare un paio d’ore prima del tramonto, e uso due arbaleti: uno da 50 centimetri con una sola gomma e asta leggera per gli ultimi 40 minuti di pesca all’imbrunire, quando il pesce si trova in acque bassissime e piuttosto torbide, e uno da 80 centimetri, sempre con una sola gomma e asta molto leggera, che uso quando pesco in maniera più libera nel tardo pomeriggio. D’estate uso solo l’arbalete da 80 cm, che ha 4 metri di tiro ed è sufficiente per prendere qualunque cosa.

Ho provato diversi arbaleti negli anni, ma il mio modo di pescare mi portava a rompere troppe aste. Così ho trovato il mio equilibrio, almeno per la pesca nel Mediterraneo. Per la pesca nel blu, invece, utilizzo un arbalete da 120 centimetri in carbonio e uno da 125 centimetri in legno, che sono un giusto compromesso tra potenza e movimento.

Scelgo il fucile in carbonio se ho in previsione un viaggio in cui so che lo maltratterò, mentre quello in legno lo riservo per le occasioni in cui posso pescare in tranquillità. Con l’arbalete in carbonio poi non c’è quasi bisogno di manutenzione: basta dare ogni tanto un po’ di grasso nel grilletto e lavare i cuscinetti con acqua tiepida. Il fucile in legno richiede sicuramente più attenzione: per esempio va oliato almeno un paio di volte l’anno, perché quando l’olio si consuma l’arbalete inizia ad assorbire acqua e automaticamente perde l’assetto.

Un ultimo consiglio per chi sta per acquistare un arbalete?

Ho settant’anni, vado in acqua da quando ne ho 11 e faccio 2 o 3 viaggi di pesca ogni anno: non faccio che parlare con pescatori, e questo mi permette ancora di scoprire cose nuove. Perciò il consiglio definitivo che mi sento di dare a chi si trova a scegliere l’arbalete è quello di confrontarsi. Quando hai dei dubbi su che fucile comprare, un confronto con altri pescatori non può che aiutare.